Come scrivere un libro ai tempi del Covid-19
5 cose da sapere prima di iniziare
In
questo periodo di quarantena e di incertezze, con più tempo libero a disposizione
del solito, tanti ne approfittano per pensare, riflettere e provare a mettere
su carta (o salvare in un file) le proprie sensazioni, o per riprendere in mano
il vecchio progetto di scrivere un libro.
Se anche
tu ti senti pervaso dal sacro fuoco della scrittura e sopraffatto dall'ispirazione,
questo articolo è per te. Ecco le 5 cose da sapere prima di iniziare la stesura
del tuo capolavoro.
1.
Ripensaci
Sei
davvero sicuro che sia una buona idea?
Mettere
per iscritto pensieri ed emozioni per sbrogliare dubbi e incertezze nei momenti
difficili viene spontaneo a molte persone fin dalla notte dei tempi. In gergo
si chiama "tenere un diario" ed è salutare e benefico nella maggior
parte dei casi.
In
un'epoca in cui siamo abituati a pubblicare e vedere pubblicati a raffica
pensieri e osservazioni senza filtro, potrà sembrarti che le tue pagine siano
pregne di una saggezza di cui il mondo ha bisogno. La tentazione di assecondare
questa sensazione e scegliere la strada della pubblicazione è dietro l'angolo,
ma diciamoci la verità: probabilmente è meglio lasciar perdere.
Se non
hai mai scritto in vita tua, le pagine che riempirai in queste settimane non
costituiranno la tua opera omnia, di questo puoi star certo al 100%. Riempile,
sfogati: è terapeutico e ti farà sentire meglio; buttare fuori quello che hai
dentro ti alleggerirà lo spirito e renderà con tutta probabilità più facile la
convivenza con gli altri membri della tua famiglia. Lascia però perdere il
pensiero della pubblicazione. Non è mandatoria, anzi.
2.
Valuta le alternative
Sei una
persona attiva, che tra lavoro, palestra, cene, cinema e weekend in montagna a
sciare non sta mai ferma. Costretto in casa ti senti una tigre in gabbia e le
hai già provate tutte: lo jogging adesso te l'hanno proibito, il vicino si
rifiuta di prestarti il cane e la spesa ti porta via una minima parte della
giornata. Il ritmo del lavoro è rallentato e sempre più spesso ti ritrovi sui
social, dove ti imbatti in post che stuzzicano la tua voglia di metterti in
gioco come scrittore.
Fermati
e valuta le alternative: come altro potresti occupare il tuo tempo? Ci sono
tantissimi passatempi, utili e dilettevoli, con cui puoi trastullarti, fidati.
Non sei obbligato a imbrattare pagine.
Se
Netflix è troppo passé e la TV è inguardabile, puoi provare a seguire
uno o più dei canali che, su internet, offrono work-out da eseguire a casa.
Puoi ascoltare podcast di argomenti che ti interessano - cosa che non hai mai
il tempo di fare. Puoi iniziare a studiare una nuova lingua, seguire corsi
gratuiti, scaricare audiolibri o e-book e metterti a leggere. Puoi
cucinare, fare un puzzle, imparare o riprendere l'uncinetto, il ricamo, il
lavoro a maglia. Puoi ascoltare musica e metterti a ballare. Puoi fare felice
Marie Kondo e riorganizzare lo sgabuzzino, la dispensa in cucina, gli
armadietti del bagno.
Se dopo
aver valutato con attenzione tutte le possibili alternative ti resta una voglia
di scrivere che va oltre il diario personale, procedi con la lettura dei punti
seguenti.
3. Leggi
Se non
ti piace leggere, non considerare l'idea di diventare uno scrittore, neppure se
pensi di sapere come fare. Ti faccio un esempio.
Immaginiamo
di voler preparare una ricetta - anche una semplice - senza aver mai cucinato
né osservato altri cucinare. Che problema c'è? Basta seguire la ricetta, no?
Proviamo.
Ci sono
buone probabilità che il risultato sia da buttare, ma supponiamo di essere
riusciti ad arrivare in fondo e che il contenuto della pentola sia
commestibile. Il risultato non sarà comunque paragonabile a quello che avrebbe
ottenuto Cracco - o un cuoco professionista qualunque. Come mai? È semplice:
anni di esperienza, di tentativi e di errori hanno affinato la sensibilità di
chi cucina di mestiere. Sensibilità che tu non hai e per sviluppare la quale
non è sufficiente seguire pedissequamente una ricetta.
Lo
stesso processo vale per la scrittura. Se hai deciso di utilizzare il tempo che
hai a disposizione per diventare uno scrittore, quindi, per prima cosa leggi.
Cosa
leggere? Qualunque cosa! Leggi romanzi di diversi generi, leggi biografie,
saggi, cronache. Trova il genere che ti si addice di più, quello che pensi di
riuscire a gestire meglio, poi leggi tutto quello che puoi. Impara a conoscere
gli autori più famosi del genere e cerca di capire quale sia il segreto del
loro successo.
Approfitta
anche dell'occasione per ripassare le regole della grammatica, non dare per
scontato di conoscerle tutte: è molto probabile che non sia così.
4.
Scrivi
Se hai
trascorso settimane a leggere e non avevi mai scritto prima, probabilmente la
quarantena è finita e sei pronto a riprendere la vita di prima, con tutti i
suoi impegni. Se nonostante tutto ti è rimasto il desiderio di diventare uno
scrittore - o se eri abituato a leggere tanto e di tutto già prima della
quarantena - è arrivato il momento di mettersi a scrivere.
Cosa
scrivere? Qualunque cosa, per cominciare. I tuoi primi tentativi saranno carta
da macero comunque. Non farti frenare dal timore di sprecare una buona idea: se
vale la pena, troverai il modo di usarla. Abbi pazienza. Non aver paura di
perdere tempo: scrivi una stessa storia con diversi finali, aggiungi
particolari, eliminane altri, sperimenta! Lo stile che va bene per raccontare
una vicenda potrebbe non andare bene per raccontarne un'altra. Aver letto
abbondantemente ti aiuterà a percepire queste sottigliezze.
Se
inizialmente preparare una scaletta ti blocca, fanne pure a meno. A questo
punto l'importante è scrivere. Dopo pagine e pagine ti accorgerai che dare una
struttura a quanto scrivi diventa necessario: taglia senza pietà, sposta,
modifica, lima. Apri un nuovo quaderno o un nuovo file e ricomincia daccapo.
Scrivi lo stesso racconto da una diversa prospettiva, cambia l'ambientazione,
usa la fantasia!
Se
rileggi il tuo lavoro con onestà, ammetterai tu stesso che i tuoi primi
tentativi sono da scartare.
5.
Continua a scrivere
Non c'è
manuale di scrittura che tenga, se non sei disposto a scrivere e buttare
migliaia e migliaia di parole.
Quando
finalmente hai preso dimestichezza con paragrafi, punteggiatura, logica,
verosimiglianza, coerenza; quando riesci a controllare i tuoi personaggi (si
dice che i personaggi "fanno quello che vogliono": è vero fino a un
certo punto); quando hai imparato a imbrigliare la tua ispirazione... allora il
manuale di scrittura diventa un fedele alleato.
La
scaletta non fa più paura: ti aiuta a mantenere una struttura, lasciandoti
libero di spaziare entro dei limiti che non si estendono all'infinito (così non
scriverai paragrafi e capitoli inutili, che il tuo editor taglierà
spietatamente) e non solo. Una scaletta fatta bene richiederà magari giorni di
riflessione e modifiche, ma ti risparmierà settimane di (ri)scrittura e
revisione.
Non
trascurare la ricerca: hai probabilmente sentito dire che bisogna scrivere solo
di ciò che si conosce. Sicuramente è un buon consiglio, ma a meno che tu non
decida di scrivere un manuale non avrai bisogno di una laurea in uno specifico
argomento, per scriverne nel tuo libro. Indipendentemente dall'argomento è
importante comunque effettuare un'accurata ricerca: per utilizzare bene il
"dieci" che ti serve, dovrai saperne "cento".
Se hai
seguito tutti e cinque questi accorgimenti è possibile che il tuo libro sia
meritevole di pubblicazione. Sottoporlo alla lettura di familiari e amici è
un'idea che piace a molti, ma non è sempre valida, poiché il loro giudizio non
è necessariamente affidabile. Fai piuttosto una ricerca per capire quali
case editrici potrebbero più facilmente essere interessate al genere di libro
che hai scritto; cerca concorsi o selezioni a cui potresti partecipare. Diffida
di chi ti chiede contributi in denaro.
Buona
fortuna!
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