Questo mese di luglio ha portato una fantastica novità! Il libro per bambini Felice come una rana in uno stagno, che ho scritto insieme alle mie amiche e colleghe Alessandra Buschi e Roberta Martinetti, è stato pubblicato da Chiaredizioni!
lunedì 28 luglio 2025
Felice come una rana in uno stagno
domenica 13 aprile 2025
Polvere di Fata - Recensione
Grazie a Francesco Giommoni, linguista e educatore, per questa bella recensione di Polvere di Fata!
Polvere di Fata è una raccolta di fiabe scritte da autori provenienti da Paesi diversi, curata da Ünver Alibey e illustrata dall'artista italiana Valentina Bardazzi, che la casa editrice Kaba ha deciso di pubblicare in edizione bilingue italiano-inglese, rendendone la lettura adatta anche per scopi didattici.
La trovi QUI.
Personalmente ho
molto apprezzato l’opera consistente in 7 fiabe scritte da autori
provenienti da paesi differenti, curata da Ünver Alibey.
La multiculturalità di questo progetto, oltre a permettere di leggere storie molto diverse tra di loro, aiuta a comprendere meglio come alcuni topoi letterari si ripresentino in tradizioni letterarie differenti e come, allo stesso tempo, altri siano propri di alcune tradizioni e sconosciuti, o perlomeno, non diffusi in altre.
Pur trattandosi di un genere destinato a giovani lettori, è indubbio che possa essere utilizzato anche come un’introduzione alle letterature comparate, tema affrontato con discenti più adulti, sin dalla più giovane età.
Gli insegnanti delle scuole
elementari che opteranno per questo testo potranno,
infatti, stimolare gli studenti con domande che passano da un
racconto all’altro, come una certa figura, ad esempio la fata o la strega/il
mago, vengano rappresentate in ogni singola fiaba e spingere a fare ricerche
più incentrate sulle tradizioni e letterature locali per comprendere come
alcune figure vengano rappresentate e descritte.
Da docente di lingua italiana per studenti stranieri, trovo assai utile disporre di un testo bilingue perché può, indubbiamente, aiutare gli studenti a comprendere meglio l’uso e le collocazioni di alcuni termini, oltre ad analizzare strutture grammaticali di medio e alto livello.
A differenza dei romanzi per
adulti, questo genere letterario si presta meglio ad essere utilizzato in
quanto, tendenzialmente, contiene frasi più brevi e chiare, adatte a studenti
che non sono di madrelingua italiana, seppur già in possesso di un
livello B1/B2.
Il rischio di consigliare
letteratura “standard” è, infatti, quello di demoralizzare lo studente che si
trova ad affrontare strutture ormai desuete e parole arcaiche che non lo
incentivano a migliorarsi.
Tale testo, oltre che dagli insegnanti della scuola primaria, può essere utilizzato anche dai docenti di italiano per stranieri per sollevare domande e incoraggiare ricerche circa gli elementi tradizionali delle fiabe del proprio paese. In primis, permette agli studenti di conoscere autori del proprio paese magari sconosciuti. In aggiunta, offre la possibilità di poter arricchire i dibattiti attraverso elementi delle fiabe proprie di ogni tradizione letteraria e linguistica.
Da un punto di vista stilistico, il testo presenta un lessico moderno seppur non banale, ottimo per sviluppare il vocabolario degli studenti, siano essi di madrelingua italiana o straniera. Anche a livello sintattico e morfologico, ho apprezzato l’uso del passato remoto, proprio della letteratura, dal momento che il suo utilizzo è sempre più ridotto, in particolar modo quando si pensa a testi per bambini.
Infine, una nota all’editing: mi è molto piaciuto il filo narrativo che dall’introduzione porta alla conclusione, in particolare la presentazione “fiabesca” dell’autore e della fiaba stessa. Non una classica biografia dell’autore o un riassunto scontato, ma qualcosa di più, un’introduzione che anticipa alcuni elementi della storia successiva e che potrebbero essere sapientemente usate dai docenti per stimolare gli studenti a inventare la propria storia e la propria narrazione.
Francesco
Giommoni
Linguist/Educator
lunedì 19 agosto 2024
Greta Marras: intervista
Oggi ho il piacere di condividere con voi un'intervista speciale. Ho avuto l'opportunità di parlare con Greta Marras, una talentuosa autrice di libri divertenti che contengono insegnamenti preziosi. Durante la nostra chiacchierata, abbiamo discusso del processo creativo dietro le sue opere e di come riesce a catturare l'immaginazione dei più piccoli. Spero che vi piaccia conoscere più da vicino questa autrice e gli scenari che ha immaginato per le sue storie.
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1. Per iniziare, potresti raccontarci un po’ di te? Come è iniziato il tuo percorso nel mondo della scrittura?
Ho sempre avuto molta immaginazione e il desiderio di condividere le storie che sgomitavano per uscire dalla mia testa. Quello che mancava (e a volte manca ancora) era la fiducia nelle mie capacità.
Solo dopo aver lavorato a lungo sul fantasy “Andrea e il mondo dei Chapas”, decisi che era il momento di darmi una possibilità e vedere come sarebbe andata. Il libro venne pubblicato nel 2011.
2. Che cosa trovi più stimolante nello scrivere libri per bambini? Quali sono le sfide più grandi?
I bambini hanno una fantasia sconfinata, basta poco per accenderla e alimentarla: una parola, un nome, un’immagine, possono far comparire davanti ai loro occhi storie e mondi fantastici (nel senso ampio del termine).
Un’accortezza importante è raccontare loro la verità, anche se travestita. Ogni storia contiene un messaggio significativo destinato al piccolo lettore, veicolato da personaggi e mondi immaginari, che devono parlare la lingua dei bambini per essere compresi.
Quando si scrive per i bambini, bisogna stare attenti a non perdere il focus sul destinatario della storia.
3. Puoi raccontarci come è nata l’idea per “Bernardo il Paguro”? Cosa ti ha ispirato a scrivere questa storia?
“Bernardo il Paguro” è nato durante il corso di scrittura creativa che ho seguito per migliorare la tecnica di scrittura. Volevo far passare il messaggio che spesso ci lasciamo sopraffare dalla forza e dal carisma di chi riteniamo essere migliore di noi. Questo ci porta a trovare mille difetti in noi stessi e desiderare di essere diversi. A volte prendiamo delle scorciatoie per farci notare, per sentirci al pari degli altri, ma spesso si rivelano dannose, perché ci portano lontano da quella che è la nostra vera natura. Meglio accettarci così come siamo, riconoscere e coltivare le nostre qualità. Arriverà il momento in cui saranno utili per noi e per gli altri.
4. Il libro include dei disegni da colorare. Come è nata l’idea di combinare la narrazione con i disegni da colorare?
Credo che i disegni aiutino a rendere reali i personaggi e i luoghi delle storie, creando un legame con i piccoli lettori. Spesso i bambini si divertono a colorare e disegnare, così ho pensato di inserire degli spazi bianchi per le loro creazioni e dei disegni da colorare a loro piacimento.
I disegni sono opera di Sandro Dossi, grande fumettista, di cui adoro il tratto.
5. C’è un messaggio particolare che vorresti trasmettere ai bambini attraverso la storia di Bernardo?
Non ci si deve mai sentire inferiori a nessuno. Ognuno di noi ha un potenziale da coltivare che sboccerà al momento opportuno.
6. “Bernardo il Paguro” non è il tuo primo libro. Puoi parlarci dei tuoi lavori precedenti e di come si sono evoluti nel tempo?
Con Le Mezzelane casa editrice ho pubblicato “Amici per la pelle”, una storia nata per gioco con mio figlio. Narra dell’amicizia tra Chicco e il suo ombelico. Come dicevo prima, il messaggio importante sul valore dell’amicizia assume i tratti del fantastico, per una storia a misura di bambino. Anche in “Amici per la pelle” i bambini possono trovare dei disegni da colorare, sempre tratteggiati da Sandro Dossi.
Ho partecipato con dei racconti al progetto “Favolandia”, curato dall’insegnante di scrittura creativa Valter Carignano dell’associazione “L’Opera Rinata” di Torino. Una raccolta di fiabe e favole in tre volumi (Favolando, Cucciolando e Fiabe delle feste, disponibili su Amazon).
Il progetto si è poi ampliato con la creazione di un canale su Youtube e un Podcast.
7. Hai già in mente nuovi progetti o libri che vorresti sviluppare in futuro?
Al momento ho ripreso le fila di un fantasy per ragazzi, che avevo accantonato per dedicarmi ai racconti per bambini. Da qualche tempo i personaggi reclamano la mia attenzione, credo sia arrivato il momento di ascoltarli.
8. C’è qualcosa di cui non abbiamo parlato che ti piacerebbe far conoscere a chi ci legge?
Da lettrice sono appassionata di gialli. Un genere difficile e lontano dalle storie che scrivo ma, ancora una volta, ho voluto mettermi alla prova partecipando a dei concorsi a tema. Sinceramente non nutrivo molte speranze di essere selezionata. Come ti dicevo, ogni tanto vacilla la fiducia nei miei mezzi. Invece, con immensa sorpresa, sono stata smentita. Non solo un racconto è stato pubblicato nell’antologia “Giallofestival 2023” Damster Edizioni, ma si è posizionato terzo nella classifica “miglior trama”. Inutile dire quanto mi abbia gratificato questo riconoscimento.
domenica 28 luglio 2024
Roberta Martinetti: intervista
Oggi ho il piacere di condividere con voi un'intervista speciale con un'autrice che sta lasciando il segno nel mondo del fantasy e del romance. Roberta Martinetti ci regala (e ci ha già regalato!) storie affascinanti, piene di magia, avventure e passione. Durante questa chiacchierata, abbiamo avuto l'opportunità di esplorare il suo processo creativo, le ispirazioni dietro i suoi romanzi e i segreti che rendono i suoi personaggi così indimenticabili. Preparatevi a immergervi in un mondo di fantasia e romanticismo e a conoscere meglio l'autrice dietro queste incredibili storie.
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Raccontaci
un po’ di te e del tuo percorso: come hai iniziato a scrivere e cosa ti ha
portato a scegliere il genere fantasy/romance?
Ho iniziato
a scrivere per raccontarmi le storie che non avevo ancora letto da nessuna
parte. Poi mi è piaciuto così tanto che non ho più smesso. In realtà non credo
di aver scelto alcun genere, sono i generi che hanno scelto me 😊 Di norma
prediligo paranormal romance e young adult, e sono finita anche a scriverne (e
editarne).
Da dove trai ispirazione per i tuoi personaggi fantastici? Ci sono miti, leggende o esperienze personali che ti hanno particolarmente influenzato?
Se pensiamo
ai vampiri vengono subito in mente personaggi fichissimi, misteriosi e sexy,
invece per quanto riguarda i licantropi le letture in cui ero incappata li
dipingevano come lupi a due zampe, sporchi, semipazzi e crudeli. Non mi
piacevano, visti così. Mi sono detta “E se invece vedessimo i licantropi sotto
un'altra luce?” Così sono nati Max, Alan, Teo e tutti gli altri personaggi
della serie I lupi di Montescuro(*).
Da poco hai
pubblicato una raccolta di racconti intitolata ‘4 di Cuori’. Vuoi parlarcene un
po’? In cosa consiste?
4 di Cuori
comprende quattro racconti lunghi, uno associato a ogni stagione dell’anno. Due
li ho scritti e pubblicati diverso tempo fa. Quando li ho finiti sapevo che
avrei dovuto usarli per qualcosa di più “complesso” ma ero quasi all’inizio e
l’editore mi disse che andavano bene e che voleva pubblicarli. Col tempo sono
tornata in possesso dei diritti e c’era sempre quell’idea che continuava a
ronzarmi in testa. Ma un altro editore mi ha offerto la pubblicazione per
entrambi. Quando finalmente sono tornati miei in tutti i sensi ho deciso che
era ora di dare vita al progetto che attendeva da anni. Così ho creato altri
due racconti e finalmente la raccolta sulle stagioni è stata completa. Doveva
essere così dall’inizio ma evidentemente i tempi non erano ancora maturi. Ora
finalmente lo sono e sono particolarmente orgogliosa del risultato.
So che
ultimamente hai lavorato anche ad altri progetti. Cosa puoi dirci?
Il mio
racconto ‘Hally e il castello del vampiro’ è uscito nell’antologia Polvere di Fata (Kaba edizioni) che poi è stata pubblicata anche all’estero. Ho nuove
collaborazioni in ballo, nuovi racconti, un progetto condiviso e altre cose
belle 😊
Puoi darci
qualche anticipazione sui tuoi progetti futuri? Quali nuovi mondi, creature o tematiche
vedremo nei tuoi prossimi libri?
Ho finito
un libro sui draghi. Una storia lunga. Decisamente. All’inizio ho avuto molti
ripensamenti sul fatto che fosse credibile un’isola popolata da draghi, poi ho
cominciato a lavorarci e quando ha preso forma e l’isola è diventata anche casa
mia non ho avuto più alcun dubbio.
C’è qualcosa di cui non abbiamo parlato che ti piacerebbe far conoscere a chi ci legge?
La mia raccolta Mostri e Balocchi, uscita lo scorso marzo. Vi ho raccolto i racconti che in precedenza erano stati pubblicati nelle varie antologie di diversi editori; sono tutti racconti di genere diverso ma nel complesso direi che si legano bene. Inoltre alla fine c’è un lungo inedito, Fragole & Champagne, di cui forse prima o poi scriverò il seguito.
mercoledì 27 marzo 2024
Chiara e il gatto di Schrödinger
Di che colore è la vernice chiusa dentro a una latta?


giovedì 12 gennaio 2023
A-MICI
✨ COMING SOON ✨
La quiete di
Topinia viene disturbata quando arriva una famigliola di gatti. Mamma e babbo
De Topis sono preoccupati per le loro piccole, perché pensano che i gatti siano
pericolosi. Le tre topine Amy, Tea e Gina, però, pensano che sia giusto
conoscerli prima di giudicarli. Inoltre desiderano fare amicizia con Gattino
Grigio che, dal canto suo, non vede l’ora di poter giocare con loro.
Età: dai 3 anni
Testi: Chiara De Giorgi
Illustrazioni: Alice