Oggi ho il piacere di condividere con voi un'intervista speciale. Ho avuto l'opportunità di parlare con Greta Marras, una talentuosa autrice di libri divertenti che contengono insegnamenti preziosi. Durante la nostra chiacchierata, abbiamo discusso del processo creativo dietro le sue opere e di come riesce a catturare l'immaginazione dei più piccoli. Spero che vi piaccia conoscere più da vicino questa autrice e gli scenari che ha immaginato per le sue storie.
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1. Per iniziare, potresti raccontarci un po’ di te? Come è iniziato il tuo percorso nel mondo della scrittura?
Ho sempre avuto molta immaginazione e il desiderio di condividere le storie che sgomitavano per uscire dalla mia testa. Quello che mancava (e a volte manca ancora) era la fiducia nelle mie capacità.
Solo dopo aver lavorato a lungo sul fantasy “Andrea e il mondo dei Chapas”, decisi che era il momento di darmi una possibilità e vedere come sarebbe andata. Il libro venne pubblicato nel 2011.
2. Che cosa trovi più stimolante nello scrivere libri per bambini? Quali sono le sfide più grandi?
I bambini hanno una fantasia sconfinata, basta poco per accenderla e alimentarla: una parola, un nome, un’immagine, possono far comparire davanti ai loro occhi storie e mondi fantastici (nel senso ampio del termine).
Un’accortezza importante è raccontare loro la verità, anche se travestita. Ogni storia contiene un messaggio significativo destinato al piccolo lettore, veicolato da personaggi e mondi immaginari, che devono parlare la lingua dei bambini per essere compresi.
Quando si scrive per i bambini, bisogna stare attenti a non perdere il focus sul destinatario della storia.
3. Puoi raccontarci come è nata l’idea per “Bernardo il Paguro”? Cosa ti ha ispirato a scrivere questa storia?
“Bernardo il Paguro” è nato durante il corso di scrittura creativa che ho seguito per migliorare la tecnica di scrittura. Volevo far passare il messaggio che spesso ci lasciamo sopraffare dalla forza e dal carisma di chi riteniamo essere migliore di noi. Questo ci porta a trovare mille difetti in noi stessi e desiderare di essere diversi. A volte prendiamo delle scorciatoie per farci notare, per sentirci al pari degli altri, ma spesso si rivelano dannose, perché ci portano lontano da quella che è la nostra vera natura. Meglio accettarci così come siamo, riconoscere e coltivare le nostre qualità. Arriverà il momento in cui saranno utili per noi e per gli altri.
4. Il libro include dei disegni da colorare. Come è nata l’idea di combinare la narrazione con i disegni da colorare?
Credo che i disegni aiutino a rendere reali i personaggi e i luoghi delle storie, creando un legame con i piccoli lettori. Spesso i bambini si divertono a colorare e disegnare, così ho pensato di inserire degli spazi bianchi per le loro creazioni e dei disegni da colorare a loro piacimento.
I disegni sono opera di Sandro Dossi, grande fumettista, di cui adoro il tratto.
5. C’è un messaggio particolare che vorresti trasmettere ai bambini attraverso la storia di Bernardo?
Non ci si deve mai sentire inferiori a nessuno. Ognuno di noi ha un potenziale da coltivare che sboccerà al momento opportuno.
6. “Bernardo il Paguro” non è il tuo primo libro. Puoi parlarci dei tuoi lavori precedenti e di come si sono evoluti nel tempo?
Con Le Mezzelane casa editrice ho pubblicato “Amici per la pelle”, una storia nata per gioco con mio figlio. Narra dell’amicizia tra Chicco e il suo ombelico. Come dicevo prima, il messaggio importante sul valore dell’amicizia assume i tratti del fantastico, per una storia a misura di bambino. Anche in “Amici per la pelle” i bambini possono trovare dei disegni da colorare, sempre tratteggiati da Sandro Dossi.
Ho partecipato con dei racconti al progetto “Favolandia”, curato dall’insegnante di scrittura creativa Valter Carignano dell’associazione “L’Opera Rinata” di Torino. Una raccolta di fiabe e favole in tre volumi (Favolando, Cucciolando e Fiabe delle feste, disponibili su Amazon).
Il progetto si è poi ampliato con la creazione di un canale su Youtube e un Podcast.
7. Hai già in mente nuovi progetti o libri che vorresti sviluppare in futuro?
Al momento ho ripreso le fila di un fantasy per ragazzi, che avevo accantonato per dedicarmi ai racconti per bambini. Da qualche tempo i personaggi reclamano la mia attenzione, credo sia arrivato il momento di ascoltarli.
8. C’è qualcosa di cui non abbiamo parlato che ti piacerebbe far conoscere a chi ci legge?
Da lettrice sono appassionata di gialli. Un genere difficile e lontano dalle storie che scrivo ma, ancora una volta, ho voluto mettermi alla prova partecipando a dei concorsi a tema. Sinceramente non nutrivo molte speranze di essere selezionata. Come ti dicevo, ogni tanto vacilla la fiducia nei miei mezzi. Invece, con immensa sorpresa, sono stata smentita. Non solo un racconto è stato pubblicato nell’antologia “Giallofestival 2023” Damster Edizioni, ma si è posizionato terzo nella classifica “miglior trama”. Inutile dire quanto mi abbia gratificato questo riconoscimento.
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