domenica 28 luglio 2024

Roberta Martinetti: intervista

Oggi ho il piacere di condividere con voi un'intervista speciale con un'autrice che sta lasciando il segno nel mondo del fantasy e del romance. Roberta Martinetti ci regala (e ci ha già regalato!) storie affascinanti, piene di magia, avventure e passione. Durante questa chiacchierata, abbiamo avuto l'opportunità di esplorare il suo processo creativo, le ispirazioni dietro i suoi romanzi e i segreti che rendono i suoi personaggi così indimenticabili. Preparatevi a immergervi in un mondo di fantasia e romanticismo e a conoscere meglio l'autrice dietro queste incredibili storie.



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Raccontaci un po’ di te e del tuo percorso: come hai iniziato a scrivere e cosa ti ha portato a scegliere il genere fantasy/romance?

Ho iniziato a scrivere per raccontarmi le storie che non avevo ancora letto da nessuna parte. Poi mi è piaciuto così tanto che non ho più smesso. In realtà non credo di aver scelto alcun genere, sono i generi che hanno scelto me 😊 Di norma prediligo paranormal romance e young adult, e sono finita anche a scriverne (e editarne).

 

Da dove trai ispirazione per i tuoi personaggi fantastici? Ci sono miti, leggende o esperienze personali che ti hanno particolarmente influenzato?

Se pensiamo ai vampiri vengono subito in mente personaggi fichissimi, misteriosi e sexy, invece per quanto riguarda i licantropi le letture in cui ero incappata li dipingevano come lupi a due zampe, sporchi, semipazzi e crudeli. Non mi piacevano, visti così. Mi sono detta “E se invece vedessimo i licantropi sotto un'altra luce?” Così sono nati Max, Alan, Teo e tutti gli altri personaggi della serie I lupi di Montescuro(*).


 

Da poco hai pubblicato una raccolta di racconti intitolata ‘4 di Cuori’. Vuoi parlarcene un po’? In cosa consiste?

4 di Cuori comprende quattro racconti lunghi, uno associato a ogni stagione dell’anno. Due li ho scritti e pubblicati diverso tempo fa. Quando li ho finiti sapevo che avrei dovuto usarli per qualcosa di più “complesso” ma ero quasi all’inizio e l’editore mi disse che andavano bene e che voleva pubblicarli. Col tempo sono tornata in possesso dei diritti e c’era sempre quell’idea che continuava a ronzarmi in testa. Ma un altro editore mi ha offerto la pubblicazione per entrambi. Quando finalmente sono tornati miei in tutti i sensi ho deciso che era ora di dare vita al progetto che attendeva da anni. Così ho creato altri due racconti e finalmente la raccolta sulle stagioni è stata completa. Doveva essere così dall’inizio ma evidentemente i tempi non erano ancora maturi. Ora finalmente lo sono e sono particolarmente orgogliosa del risultato.



So che ultimamente hai lavorato anche ad altri progetti. Cosa puoi dirci?

Il mio racconto ‘Hally e il castello del vampiro’ è uscito nell’antologia Polvere di Fata (Kaba edizioni) che poi è stata pubblicata anche all’estero. Ho nuove collaborazioni in ballo, nuovi racconti, un progetto condiviso e altre cose belle 😊


Puoi darci qualche anticipazione sui tuoi progetti futuri? Quali nuovi mondi, creature o tematiche vedremo nei tuoi prossimi libri?

Ho finito un libro sui draghi. Una storia lunga. Decisamente. All’inizio ho avuto molti ripensamenti sul fatto che fosse credibile un’isola popolata da draghi, poi ho cominciato a lavorarci e quando ha preso forma e l’isola è diventata anche casa mia non ho avuto più alcun dubbio.

 

C’è qualcosa di cui non abbiamo parlato che ti piacerebbe far conoscere a chi ci legge?

La mia raccolta Mostri e Balocchi, uscita lo scorso marzo. Vi ho raccolto i racconti che in precedenza erano stati pubblicati nelle varie antologie di diversi editori; sono tutti racconti di genere diverso ma nel complesso direi che si legano bene. Inoltre alla fine c’è un lungo inedito, Fragole & Champagne, di cui forse prima o poi scriverò il seguito. 



E poi Parole Sprecate, il libro game sulla scrittura! È stato un progetto molto impegnativo, mentre lo curavo non sono riuscita a portare avanti nient’altro perché praticamente c’era una storia nella storia: dovevo scrivere i possibili scenari che si andavano delineando per ogni scelta e al tempo stesso scrivere la storia grottesca e paradossale del protagonista di questa piccola avventura. Davvero un lavorone. Poi sono passata a correggerlo, e saltellare qua e là per seguire tutti i vari filoni è stato un incubo (pure per la mia editor!) ma alla fine è come lo avevo pensato e di questo sono molto contenta. 
















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