Come creare una scaletta
I 4 pioli che ti portano in alto (*)
Ricapitoliamo: hai ponderato per bene la faccenda; hai elaborato dei buoni contenuti; hai sperimentato stili e possibilità. Ora scalpiti e non vedi l'ora di scrivere il romanzo, di portare a compimento l'opera che ti procurerà gloria e successi.
Calma, mio piccolo Padawan.
Sappiamo che ne sei in grado, ma ricorda: siamo ai tempi del Covid-19, e 1 persona su 3 scriverà il libro che non ha mai avuto tempo di scrivere. Delle altre 2, una ci aveva già provato prima e l'altra sei tu. Se desideri che il tuo libro arrivi più in alto di tutti, è il momento di usare la scaletta.
A cosa ti serve una scaletta? Non è meglio lasciar fluire liberamente l'ispirazione?
Se hai seguito i consigli dei post precedenti, hai già fatto esperienza di "ispirazione che fluisce" e ti sei accorto che a volte diventa un fiume in piena, impossibile da arginare, che allaga tutto il romanzo e poi non sai più come recuperare il filo del discorso. Una scaletta ti pone dei limiti, per quanto flessibili, che ti aiutano a mantenere l'ispirazione all'interno di argini gestibili.
Ricorda che una scaletta ben fatta ti risparmia potenzialmente giorni e settimane
di revisioni e riscritture - e risparmia sovente molto lavoro anche al tuo editor.
Come creare una buona scaletta? Te lo spieghiamo in questo post a pioli.
Prima di avventurarci sulla scaletta, però, rispondiamo a una domanda legittima e ricorrente:
È obbligatorio fare la scaletta?
No, non c'è nulla di obbligatorio. La scaletta è un consiglio dato in buona fede, per facilitare te in quanto (futuro) autore e me in quanto (futuro) editor del tuo (futuro) romanzo. Detto questo, facciamo un distinguo:
a) stai scrivendo un racconto, ovvero una storia molto breve (diciamo indicativamente sotto le 10.000 parole) che probabilmente verrà letta dall'inizio alla fine senza interruzione. Se vuoi preparare una scaletta naturalmente puoi, ma in questo caso non è fondamentale quanto nel caso di un romanzo o, ancor di più, di una saga.
b) stai scrivendo una novella (diciamo entro le 40.000 parole). Dipende di cosa tratta: se racconti di eventi che si accavallano o di misteri da svelare, per esempio, una scaletta può aiutarti a non perdere il filo. Se la storia che hai scelto di raccontare è lineare e semplice puoi anche farne a meno.
c) stai scrivendo un romanzo (oltre le 40.000 parole) o una saga (verso l'infinito e oltre). Una scaletta è un aiuto difficilmente rimpiazzabile. Preparati a salire i pioli seguenti.
![]() |
La scala che conduce al Nirvana dello Scrittore |
1. Primo piolo: le tre parti
Il tuo romanzo sarà tipicamente suddiviso in tre parti: introduzione, climax, finale.
La prima cosa che dovrai fare è, quindi, suddividere la storia che vuoi raccontare in tre parti. Introduzione e finale saranno più brevi della parte centrale. Indicativamente, giusto per avere un riferimento, immagina di dover scrivere 5 capitoli: 1 sarà destinato all'introduzione; 3 al climax; 1 al finale.
- Introduzione: Come vuoi introdurre la storia, in quale ambientazione, per bocca di quali personaggi?
- Climax: Qual è il fulcro della storia? L'azione? Il nodo da sciogliere? L'ostacolo da superare? Dove si svolge questa parte? Chi partecipa all'azione?
- Finale: Come si conclude la tua storia? Dove ci troviamo, e quando? Chi è presente?
NOTA: Se stai programmando una saga, dovrai superare il primo piolo in più tappe: la prima consisterà nel suddividere la storia intera in tre parti, ciascuna delle quali occuperà uno o più libri. Successivamente, ogni libro avrà bisogno della propria suddivisione interna.
2. Secondo piolo: i capitoli
A seconda della complessità della storia che vuoi raccontare, la tua scaletta sarà più o meno dettagliata.
Sulla base della suddivisione che hai operato al primo piolo, puoi andare un passo oltre e suddividere ciascuna delle tre parti in capitoli.
Il piolo dei capitoli è particolarmente utile quando stai scrivendo un romanzo con il quale intendi partecipare a un concorso o a una selezione. In tal caso, infatti, ci sarà un numero massimo di parole o cartelle entro cui dovrai mantenere il tuo racconto. Una suddivisione prettamente matematica, in questa fase, ti aiuterà a farti un'idea, per esempio, di quante parole dovranno grossomodo essere composti introduzione (1/5), climax (3/5) e finale (1/5). A questo punto stabilisci quanti capitoli avrà il tuo libro: è bello che i capitoli mantengano grossomodo la stessa lunghezza, quindi dovrai decidere se per rendere meglio la tua storia siano preferibili tanti, brevi capitoletti, o capitoli più corposi.
Per ogni capitolo dovrai stabilire cosa accade e quali personaggi compaiono; dovrai decidere in quale capitolo il tuo eroe incontrerà l'ostacolo, in quale troverà eventuale aiuto, in quale la tensione si scioglierà, eccetera.
Ricordati che non stai scrivendo il tuo romanzo, ancora. Limitati a parole chiave, sufficientemente chiare ma concise.
3. Terzo piolo: le parole
Se stai scrivendo per partecipare a un concorso o a una selezione e devi rispettare dei criteri per la lunghezza del tuo libro, questo terzo piolo ti sarà molto utile, e ci dovrai appoggiare sopra il piede prima ancora di aver abbandonato il piolo precedente: si tratta infatti di decidere di quante parole, grossomodo, ogni capitolo sarà composto.
Chiediti, quindi: la mia storia si racconta meglio con capitoli brevi o con capitoli lunghi (2.500 - 3.000 parole o 5.000-6.000 o più)? Voglio utilizzare un prologo per introdurre l'avventura o per fornire spiegazioni che mi servirà dare per scontate nel corso del romanzo? Voglio concludere con un epilogo? Voglio riportare citazioni all'inizio di ogni capitolo?
Tieni presente che si tratta di conti approssimativi e indicativi, che servono solo a darti un'idea di come comportarti: sia l'ispirazione, sia la lunghezza dei capitoli potrà variare seguendo la narrazione nella maniera più armoniosa possibile. Puoi avere la storia più interessante del mondo, ma devi riuscire a esprimerla come merita, e una buona preparazione farà tutta la differenza.
Attenzione: spesso per partecipare ai concorsi ti viene chiesto di rientrare in un certo numero di cartelle.
Cos'è una cartella? Si tratta di un'unità di misura: normalmente una cartella è composta da 1.800 battute. Prevedere esattamente a quante parole ammonterà una cartella non è possibile, il che rende il tutto ancora più approssimativo: a seconda che utilizzi preferibilmente parole come "ape" e "bue", oppure parole tipo "precipitevolissimevolmente" o "supercalifragilisticherspiralidoso" ovviamente il conto cambia. Mediamente in una cartella avrai 250-300 parole. In fase di scrittura potrai tenere facilmente il conto grazie agli strumenti di "conteggio parole" dei programmi di scrittura.
Non farti scoraggiare: come abbiamo detto all'inizio la scaletta serve a darti limiti flessibili e punti di riferimento.
Se non sei convinto, sali al quarto piolo: ti sveleremo gli ineguagliabili pregi della scaletta e sarai pronto per raggiungere il Nirvana dello Scrittore.
4. Quarto piolo: gli ineguagliabili pregi
Se ancora non sei convinto dell'utilità di una scaletta, ecco qua alcuni degli ineguagliabili pregi:
a) con la scaletta non perdi il filo del racconto, neanche se lo abbandoni e lo riprendi nel corso della prossima pandemia;
b) con la scaletta eviti incongruenze e contraddizioni;
c) con la scaletta eviti di far erroneamente risorgere qualcuno nel capitolo 13, quando lo avevi sotterrato nel capitolo 6;
d) la scaletta non ti tarpa le ali: il romanzo è tuo, se vuoi deviare puoi farlo in qualsiasi momento. Ricorda di ritoccare la scaletta per riallineare gli avvenimenti se decidi di seguire la deviazione, o trasforma la deviazione in un eccellente spin-off.
Tra qualche giorno,
quando avrai digerito la faccenda della scaletta,
ti spiegheremo come gestire i tuoi personaggi.
A presto!
(*) Questo post è basato sulle dirette Instagram condotte con l'autrice Elena Fanti (QUI il suo blog) il 2 e 3 aprile 2020.
Nessun commento:
Posta un commento